E’ ufficiale: il Superbonus passa dal 110% al 90%.
Il Decreto “Aiuti Quater” pubblicato il 18 Novembre 2022 in Gazzetta Ufficiale stabilisce che il Superbonus 110% cambi scendendo dal 110% al 90% dal 1 Gennaio 2023 sia per i condomìni che per le unifamiliari, con varie eccezioni e casi differenziati. Le novità più rilevanti sono contenute nell’Articolo n.9 e sono:
la percentuale di detrazione del superbonus 110% nei prossimi anni diventa:
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- 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022,
- 90% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023,
- 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e
- 65% per quelle sostenute nell’anno 2025.
Bisognerà fare i conti con almeno 3 casi diversi.
CASO n.1
La prima situazione è quella dei soggetti che abbiano completato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre. Per loro, finora, c’era tempo fino al 31 dicembre per pagare i lavori ottenendo il 110%; si potrà, invece, arrivare fino al 31 marzo.
CASO n.2
Questo scenario è quello in cui vengono svolte spese nelle ultime settimane dell’anno in corso. Per i proprietari è possibile attivare solo Bonus 50% e 65%; il 110% si è bloccato al 30 giugno.
CASO n.3
Dal 1 gennaio 2023 ci sarà un terzo scenario delle unifamiliari. Potranno effettuare lavori con detrazione al 90% solo i soggetti che rispettino due requisiti principali: dovranno intervenire sull’abitazione principale e dovranno avere un reddito che, in base al conteggio del quoziente familiare, non superi i 15 mila euro. Altro limite: saranno ammesse solo le spese effettuate da titolari di diritti reali sull’immobile. Esclusi, quindi, locatari, comodatari e, probabilmente, i conviventi.
Il quoziente familiare consiste nel dividere la somma dei redditi del nucleo familiare con un coefficiente calcolato sul numero di componenti. Il contribuente e il coniuge valgono 1 punto, un figlio o familiare valgono 0,5 punti, due familiari 1 punto, tre o più familiari 2 punti. Rispetto all’ISEE, non entra nel calcolo il patrimonio.
Infine, c’è l’aspetto della cessione dei crediti. Per gli interventi di Superbonus, i crediti ceduti potranno essere spalmati in dieci anni (ora sono quattro). Questo permette una migliore gestione perché si può contare su una capienza fiscale maggiore. Per le banche si presenta un allungamento dei tempi e un conseguente aumento del costo finanziario delle operazioni, con uno svantaggio per gli utenti.
Vedi testo allegato Gazzetta Ufficiale (GU n.270 del 18-11-2022)